martedì 5 marzo 2013

Guida all’overclock dell'AMD K10


Guida all’overclock dell'AMD K10





Non mi ritengo responsabile di eventuali guasti in seguito all’esecuzione delle procedure qui descritte. Invito inoltre alla lettura completa della guida prima di iniziare con la procedura di overclock.

Con questa guida desidero fornire ai nuovi arrivati nella famiglia delle CPU AMD K10 le nozioni di base per l'ottenimento dei primi risultati in overclock.
Starà poi all'appassionato studiare e cercare di ottenere più di quanto ottenibile con questa guida, e se son rose, fioriranno. 


Overcloccare significa, come dice il nome stesso, aumentare la frequenza di funzionamento di un dispositivo. Tale pratica è spesso accompagnata dalla pratica dell’overvolt, ovvero un aumento delle tensioni di funzionamento, necessario per mantenere in piena stabilità operativa la cpu. Il risvolto della medaglia delle due pratiche, ed in particolare dell’overvolt, è l’aumento della potenza dissipata (che dipende linearmente dal quadrato della tensione applicata e dalla frequenza di switch) che porta all’aumento dei consumi e quindi della temperatura di funzionamento. Un aumento eccessivo di quest’ultima può portare ad instabilità della cpu andando quindi ad annullare i benefici derivanti dall’aumento di tensione applicata. A causa di questo comportamento ricorsivo è fortemente consigliato a chi non è in possesso di un dissipatore performante (e quindi, ad esempio, per chi è in possesso del dissipatore fornito con la cpu) di overcloccare solo con tensione default od overvoltando solo lievemente.

La guida è orientata a tutti i processori derivati dalla famiglia K10; nella tabella seguente è riportata una buona parte dei processori interessati, con alcune informazioni utili (frequenza a default, TDP, Tensioni, ecc..):


Fatta questa dovuta introduzione, aiutandoci con le due immagini seguenti, passiamo ad introdurre brevemente i principali parametri del BIOS che bisogna conoscere per overcloccare una cpu della famiglia K10 (i nomi dei parametri del BIOS potrebbero differire a seconda della motherboard utilizzata):


Esempio di diagramma di un sistema basato su CPU K10 ottenuto con AMD Overdrive.


Esempio di schermata del BIOS riguardante i parametri utili ai fini dell'overclock.

  • CPU Host Clock Control: rappresenta la frequenza di riferimento da cui vengono ottenute successivamente, tramite moltiplicatori e divisori, la frequenza finale della cpu, la frequenza del northbridge (e quindi della cache L3, quando presente), la frequenza del bus HyperTransport e la frequenza delle ram. Di conseguenza, una modifica di questo parametro porterà alla modifica delle frequenze di tutte le componenti appena nominate. Il valore a default è 200 MHz ed è uguale per tutte le cpu AMD. Può capitare che la modifica di questo parametro disabiliti le funzionalità di risparmio energetico del processore.
  • CPU Clock Ratio: è il moltiplicatore della CPU. Moltiplicando questo valore per il CPU Host Clock Control si ottiene la frequenza finale della CPU. Spesso la modifica di questo parametro disabilita le funzionalità di risparmio energetico del processore. Tale valore può essere modificato a passi di 0.5.
  • CPU NB Frequency: rappresenta il moltiplicatore che determina la frequenza del northbridge (e quando presente, della cache L3) integrato nella cpu. Una maggiore frequenza di questo componente porta ad una maggiore velocità nella comunicazione tra la cpu e le memorie ram. Il moltiplicatore può essere modificato a passi di 1 e la frequenza finale del NB (L3) si ottiene moltiplicando il CPU Host Clock Control per questo moltiplicatore. Valori standard sono 9x e 10x.
  • HT Link Frequency: la frequenza del link Hypertransport. Questo bus di comunicazione collega la cpu al chipset installato sulla scheda madre. Valori standard sono 1.8GHz e 2GHz.
  • PCIE Clock: è la frequenza del bus PCI-Express, ovvero il bus che collega il chipset agli slot pci-ex (tipicamente quindi alle schede video). Il valore standard è 100MHz.
  • Set Memory Clock: rappresenta il moltiplicatore che setta la frequenza delle ram. Il valore finale di frequenza si ottiene anche questa volta moltiplicando tale valore per il CPU Host Clock Control. I moltiplicatori differiscono a seconda che siano montali moduli ddr2 o ddr3. Valori tipici per le ddr2 sono 4x – 5.33x. Per le ddr3 6.66x – 8x.
  • DCTs Mode: questa voce cambia spesso a seconda della motherboard. Permette di selezionare con quale modalità (Ganged o Unganged) far funzionare la ram. La modalità ganged è consigliata per chi utilizza il PC principalmente per il gioco e consente di utilizzare i due canali (dual channel) disponibili in modo “agganciato”, ovvero i due canali lavorano entrambi in lettura o in scrittura, ampliando la banda. La modalità unganged consente di utilizzare i due canali come fossero separati permettendo quindi, quando necessario, di utilizzare un canale in lettura ed uno in scrittura piuttosto di mantenere la cpu in stand by in attesa che una operazione sia conclusa. Quest’ultima modalità è consigliata per i programmi che sfruttano il multicore. Le due modalità offrono comunque in media prestazioni molto vicine; personalmente consiglio la modalità unganged, ma ognuno è libero di impostarla secondo i propri bisogni.
  • DRAM Configuration: in questa categoria sono contenuti tutti i timing relativi al funzionamento delle ram. Le voci principali sono: CAS Latency, RAS to CAS Delay, RAS Precharge, Cycle Time, Bank Cycle Time e Command Rate. Il consiglio che posso dare a riguardo è di impostare inizialmente valori alti, anche superiori a quanto certificato dal costruttore così da escludere un parametro dalle possibili instabilità che possono verificarsi in fase di overclock. Nel momento in cui avremo trovato i limiti della cpu potremo impostare le ram alla frequenza e con le latenze consigliate dal produttore (o minori) e ri-testare il sistema.


Vediamo ora brevemente le voci di maggiore interesse riguardanti l’overvolt:

  • CPU Voltage Control: rappresenta la tensione della CPU. Come detto in fase introduttiva, l’aumento del valore di default è utile per migliorare la stabilità in overclock, ma porta a un aumento della temperatura di funzionamento che può essere causa di instabilità. Se ne consiglia quindi un incremento lieve.
  • DDR2/3 Voltage Control: consente di modificare la tensione di funzionamento delle memorie ram. E’ fortemente consigliato impostare un valore pari a quanto certificato dal produttore di memorie.
  • CPU NB VID Control: consente di modificare la tensione di funzionamento del northbridge integrato nel processore. Il valore di default è solitamente 1.2V. Consiglio di evitare di superare un valore di 1.35V per questo componente.
  • Northbridge Volt Control: da non confondere con la voce precedente, rappresenta il northbridge presente nella motherboard. Può essere necessario fornire una tensione superiore a quanto fornito a default in caso di overclock estremi, ma in caso di overclock per uso quotidiano (daily use) e quindi di necessità di un sistema solido “come una roccia” (Rock Solid) è consigliato lasciare questa voce su “Auto”.

Fornita questa carrellata di parametri, definiamo gli ultimi consigli prima di iniziare con l’overclock vero e proprio:

  1. Qualora la scheda madre integri anche la scheda video, ma si disponga comunque di una scheda video alloggiata sullo slot PCI Express, si consiglia di disabilitare la scheda video integrata dal BIOS.
  2. E’ consigliato disabilitare il C&Q (Cool & Quiet: implementazione dinamica di AMD dell'underclocking, serve per risparmiare energia quando il carico del processore è basso. Il software deputato monitora il carico di sistema e varia i parametri che gestiscono la potenza e le prestazioni del microprocessore. In modo del tutto trasparente per l'utente, il software monitora il carico di sistema e varia i parametri che gestiscono la potenza e le prestazioni del microprocessore in base alle esigenze modulando la potenza del processore alle richieste dell'utilizzatore. Ad esempio, sul Phenom II X3 720 la velocità del processore varia da 2800 MHz con circa 1,325 V di Vcore e moltiplicatore 14x al massimo carico, a 800 MHz con Vcore a circa 1-1,1 V con moltiplicatore 4x quando le prestazioni richieste al sistema sono basse.) all’interno del BIOS nelle prime fasi di overclock. Conviene riabilitarlo nel momento in cui avremo trovato i limiti di stabilità della CPU.
  3. Qualora si preveda di virtualizzare sistemi operativi è consigliato abilitare la voce riguardante la virtualizzazione nel BIOS. Questa funzionalità tende ad utilizzare maggiormente la CPU e quindi a “scaldarla” di più. Per questo, se si prevede di utilizzarla, è bene averla attiva in fase di test.
  4. La voce “Spread Spectrum”, qualora sia presente nel BIOS, è consigliato impostarla su “Disabled”.
  5. Fissare la frequenza del PCI Express nel BIOS a 100 (o 101) MHz.
  6. L’overclock del bus Hypertransport non porta a benefici a meno di utilizzare configurazioni multi GPU. Consiglio quindi di non superare il valore di frequenza default.
  7. L’utilizzo di sistemi operativi (OS) a 64 bit può portare a risultati inferiori in overclock rispetto a OS a 32 bit, in quanto quest’ultimi utilizzano meno la CPU.
  8. Tutte le voci non considerate finora non sono strettamente necessarie ai fini di un buon overclock e starà all’appassionato interessato ad overclock estremi informarsi personalmente sulle voci che possono portare a risultati migliori.
  9. Cpu con frequenza a default maggiore consentono di ottenere solitamente frequenze finali superiori, mentre cpu aventi frequenze di fabbrica inferiori solitamente consentono percentuali di overclock superiori (Es: X4 965 def. 3.4GHz -> 3.8GHz +12%, X4 910 def. 2.6GHz -> 3.4GHz +31%).
  10. Ricordo che nel periodo estivo, a causa delle maggiori temperature, potrebbe essere necessario ridurre l’overclock rispetto al periodo invernale per garantire stabilità.
  11. Last but not least: ogni CPU fa storia a sé. E’ inutile dire “Tizio fa 3GHz ed io no”, perché i risultati dipendono dalla bontà della cpu e delle altre componenti del sistema e non sono prevedibili a priori.

Cosa ci serve per iniziare:

  • CPU-Z: software per la monitorizzazione delle frequenze e delle tensioni della CPU.
  • BlackBox: software molto utile per monitore il sistema. In particolare consente di verificare l'utilizzo e le frequenze dei singoli core della CPU.
  • HwMonitor: software per la monitorizzazione delle temperature del sistema.
  • LinX: stress test necessario per testare in modo approfondito la stabilità del sistema.
  • Wprime: test multithread. Utile per una rapida verifica della stabilità del sistema. Impostare l'affinità per il numero di core presenti nella cpu (cliccare su "Advanced Setting", nella dicitura "Thread Count" inserire il numero dei core della vostra CPU e cliccate su "Save") ed eseguire la modalità 1024M.
  • Cinebench R11.5: test per simulare una sessione di rendering. Sfrutta il multicore e consente di eseguire un rapido test di stabilità del sistema.
  • Memtest86+: programma di test delle ram.

Passiamo ora alla guida vera e propria. 
Verrà inizialmente descritto l’overclock di CPU basate su architettura K10 antecedenti l'uscita della serie Phenom II X6-X4 basate su core Thuban e Zosma e successivamente verranno fornite indicazione anche per le CPU basate su quest'ultimi core.
Si seguiranno due percorsi diversi di overclock: quella attraverso moltiplicatore, per CPU Black Edition, e quella attraverso bus (CPU Host Clock Control) per cpu non Black Edition. Successivamente affronterò la questione dell’overclock del NB (e se presente, della cache di terzo livello L3) della CPU e delle ram. Fornirò infine alcuni consigli sull’utilizzo di K10STAT ed affronterò la questione dello sblocco dei core dormienti nelle cpu serie X2 ed X3.


AMD Phenom I/II - Athlon II - Sempron

Core Agena, Toliman, Deneb, Rana, Propus, Heka, Callisto, Kuma, Regor, Sargas


OVERCLOCK CPU – BLACK EDITION


Questa serie di cpu, disponibile nelle versioni X2, X3 ed X4, è caratterizzata dall’avere il moltiplicatore della CPU (CPU Clock Ratio) sbloccato verso l’alto. Nelle cpu non black edition tale moltiplicatore è modificabile solo verso il basso, ovvero con valori inferiori rispetto al valore di default della CPU.

Preso atto degli ultimi consigli forniti poco sopra, vediamo di iniziare a overcloccare la nostra CPU Black Edition. 
Entriamo quindi nel BIOS, fissiamo tutte le voci non riguardanti il “CPU clock Ratio” su “Auto” ed iniziamo aumentando tale voce di 0.5 rispetto al valore standard; salviamo, usciamo dal BIOS e carichiamo il sistema operativo

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Esempio: 
Se la nostra cpu ha una frequenza finale a pieno carico di 2.8GHz -> "CPU clock Ratio" a default uguale a 14.
Quindi, dopo l'overclock: Frequenza finale CPU = 200MHz (CPU Host Clock Control) x 14.5 (nuovo CPU clock Ratio) = 2900 MHz
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Un modo abbastanza rapido per testare la stabilità del sistema con la nuova frequenza può essere l’esecuzione di un test con Wprime ed uno con Cinebench10 (su Windows).

Nel caso in cui durante l’esecuzione dei test non si blocchi il sistema e i programmi concludano normalmente l’esecuzione possiamo riavviare il sistema, entrare nuovamente nel BIOS ed aumentare di un altro 0.5 il valore del “CPU Clock Ratio”. Salviamo, usciamo dal BIOS, ricarichiamo l’OS e rieseguiamo i due test (Wprime e Cinebench).

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Esempio: 
Proseguendo dallo step precedente, ovvero: Frequenza finale CPU = 200MHz (CPU Host Clock Control) x 14.5 (precedente CPU clock Ratio) = 2900 MHz, andremo ad aumentare di un altro 0.5 il valore del CPU clock Ratio, ottenendo:
Frequenza finale CPU = 200MHz (CPU Host Clock Control) x 15 (nuovo CPU clock Ratio) = 3000 MHz
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Procediamo ancora in questo modo fino a che il sistema non si blocca (all’avvio o durante l’esecuzione dei test), i programmi segnalano un errore e bloccano la loro esecuzione oppure una BSOD (Blue Screen Of the Death) ci riavvia il sistema. A questo punto avremo trovato il limite della cpu con il livello di tensione a default. Chi non è dotato di un valido dissipatore salti la parte seguente tra gli *.

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Procediamo quindi a rientrare nel BIOS e, mantenendo il valore del moltiplicatore che fissava il limite, procediamo ad aumentare la tensione dellaCPU di 25mV. Salviamo, usciamo dal BIOS e ricarichiamo l’OS. Qualora il sistema non parta proveremo a rientrare nel BIOS e ad aumentare la tensione di altri 25mV. Se invece il sistema parte, rieseguiamo i test ed in caso positivo procediamo con l’aumentare il “CPU Clock Ratio” di altri 0.5. 
Procediamo ripetendo questa procedura fino a che non avremo raggiunto una frequenza che ci soddisfa, fino a che il sistema esegue correttamente i test o fino al raggiungimento di una tensione pari a 1.5V.

A tal proposito ricordo che maggiore è la tensione, maggiori sono i consumi e le temperature, quindi personalmente consiglio a chi è alle prime armi di non superare 1.45V.

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Raggiunto il limite sarà necessario verificare l’effettiva stabilità del sistema. Un test più che valido consiste, ad esempio, in 3 ore di linx. Qualora il programma funzioni correttamente per tale periodo di tempo potremmo definirci stabili, ovvero Rock Solid. Nel caso in cui invece il programma segnali un errore potremo agire in due modi:

  • Aumentando leggermente la tensione della CPU e facendo attenzione che la temperatura non superi 60°C;
  • Diminuendo di 0.5 il moltiplicatore della CPU e quindi diminuendo la frequenza finale.

Realizzate una, o entrambe le modifiche, rieseguiremo il test fino ad ottenere un sistema che completi senza errori lo stress test.

NB: questa procedura di overclock può essere accompagnata anche da un overclock del CPU Host Clock Control, procedura che si utilizza nel caso di CPU non Black Edition. In tal caso bisognerà accertarsi che vengano rispettate anche le condizioni necessarie per tale procedura.


OVERCLOCK CPU – NON BLACK EDITION


Come detto, questa categoria di CPU non consente di aumentare il moltiplicatore di frequenza. Dovremo quindi agire aumentando il “CPU Host Clock Control” per aumentare la frequenza della cpu. Questo tipo di pratica porta (come già anticipato nell’introduzione) ad un aumento delle frequenze del NB, del bus Hypertransport e delle ram. Il nostro scopo è l’overclock della cpu, quindi procederemo diminuendo al valore inferiore i moltiplicatori del NB della CPU, del bus Hypertransport e delle ram così da eliminare tre parametri tra i possibili che possono portare all’instabilità.

E’ buona norma verificare SEMPRE che la frequenza di questi tre componenti siano inferiori alle specifiche di default in quanto, per elevati valori di frequenza del bus (CPU Host Clock Control) tali componenti potrebbero superare comunque le specifiche standard. In tal caso, procederemo a diminuire di un altro passo i moltiplicatori dei componenti.

Definite queste condizioni iniziali, vediamo come overcloccare queste cpu.

Inizialmente possiamo iniziare aumentando a passi di 5MHz il valore del CPU Host Clock Control. Partendo quindi da 200MHz, selezioneremo nel BIOS 205MHz, salviamo, usciamo ed avviamo l’OS. 

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Esempio: 
Se la nostra cpu ha una frequenza finale a pieno carico di 2.8GHz -> "CPU clock Ratio" a default uguale a 14.
Quindi, dopo l'overclock: Frequenza finale CPU = 205MHz (nuovo CPU Host Clock Control) x 14 (CPU clock Ratio) = 2870 MHz
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Procediamo quindi nella fase di test, così come è stato fatto per le cpu Black Edition, ovvero eseguendo un paio di test con Wprime e Cinebench10. In caso di corretta esecuzione dei due programmi, riavvieremo il sistema ed aumenteremo ancora di 5MHz la frequenza di riferimento procedendo ancora con i test.


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Esempio: 
Proseguendo dallo step precedente, ovvero: Frequenza finale CPU = 205MHz (precedente CPU Host Clock Control) x 14 (CPU clock Ratio) = 2870 MHz, andremo ad aumentare di altri 5 MHz il valore del CPU Host Clock Control, ottenendo:
Frequenza finale CPU = 210MHz (nuovo CPU Host Clock Control) x 14 (CPU clock Ratio) = 2940 MHz
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Procediamo ancora in questo modo fino a che il sistema non si blocca (all’avvio o durante l’esecuzione dei test), i programmi segnalano un errore e bloccano la loro esecuzione oppure una BSOD (Blue Screen Of the Death) ci riavvia il sistema. A questo punto avremo trovato il limite della cpu con il livello di tensione a default. Chi non è dotato di un valido dissipatore salti la parte seguente tra gli *.
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Procediamo quindi a rientrare nel BIOS e, mantenendo il valore del clock di riferimento che fissava il limite, procediamo ad aumentare la tensione della CPU di 25mV. Salviamo, usciamo dal BIOS e ricarichiamo l’OS. Qualora il sistema non parta proveremo a rientrare nel BIOS e ad aumentare la tensione di altri 25mV. Se invece il sistema parte, rieseguiamo i test ed in caso positivo procediamo con l’aumentare il “CPU Host Clock Control” di altri 5 MHz. Procediamo ripetendo questa procedura fino a che non avremo raggiunto una frequenza che ci soddisfa, fino a che il sistema esegue correttamente i test o fino al raggiungimento di una tensione pari a 1.5V.

A tal proposito ricordo che maggiore è la tensione, maggiori sono i consumi e le temperature, quindi personalmente consiglio, a chi è alle prime armi, di non superare 1.45V.
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Raggiunto il limite sarà necessario verificare l’effettiva stabilità del sistema. Un test più che valido consiste, ad esempio, in 3 ore di linx. Qualora il programma funzioni correttamente per tale periodo di tempo potremmo definirci stabili, ovvero Rock Solid. A questo punto, se vogliamo raschiare il fondo del barile, possiamo procedere ad aumentare la frequenza del “CPU Host Clock Control” di 1 o 2 MHz alla volta e testare il sistema fino a determinare la massima frequenza con cui il sistema rimane stabile.

Nel caso in cui invece il programma segnali un errore potremo agire in due modi:

  • Aumentando leggermente la tensione della CPU e facendo attenzione che la temperatura non superi 60°C;
  • Diminuendo a passi di 1-2 MHz la frequenza di riferimento CPU (CPU Host Clock Control) e quindi diminuendo la frequenza finale.

Realizzate una, o entrambe le modifiche, rieseguiremo il test fino ad ottenere un sistema che completi senza errori lo stress test.

NB: Questo tipo di procedura risente maggiormente della qualità della motherboard rispetto a quella di overclock con cpu black edition, in quanto la frequenza di riferimento (CPU Host Clock Control) viene fornita dalla motherboard.


AMD Phenom II

Core Thuban, Zosma


Questa serie di CPU si differenza dai precedenti Phenom II in quanto si basa sul nuovo core Thuban - Zosma è una sua derivazione con 2 core disattivati - e presenta spiccate capacità di overclock. Quest'ultime derivano dall'introduzione di un nuovo step (E0) e dall'introduzione del dielettrico low-k: quest'ultimo non è altro che silicio a cui sono state aggiunte micro "bolle" d'aria che consentono di ridurre la costante dielettrica e conseguentemente le capacità parassite tra le piste di interconnessione in rame ed il silicio stesso consentendo quindi comunicazioni più veloci e con minore dispersione.

Queste nuove CPU dispongono inoltre di una funzionalità piuttosto interessante chiamata "Turbo core", che consente, a seconda del carico a cui è sottoposta la CPU, di overcloccarla incrementando il moltiplicatore di un numero fissato di core (Per maggiori dettagli, clicca qui).

Questa funzionalità, a seconda dell'utilizzo che se ne fa del sistema, può risultare interessante oppure creare problemi in fase di overclock. Vediamone brevemente le motivazioni aiutandoci con un paio di esempi:

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Esempio 1: 
Principale uso del sistema: Software poco ottimizzato per il multithreading.
Turbo Core: ON
Motivazione: Un sistema dotato di 6 core su cui vengono utilizzati spesso software che sfruttano al massimo 2-3 core, non trae vantaggio dall'overclock anche dei core che non vengono utilizzati ed in aggiunta consente di mantenere il consumo ad un livello inferiore.

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Esempio 2: 
Principale uso del sistema: Software fortemente ottimizzato per il multithreading.
Turbo Core: OFF
Motivazione: Un sistema dotato di 6 core su cui vengono utilizzati spesso software che sfruttano tutti i core disponibili consente di trarre vantaggio della maggiore frequenza di tutti i core. Inoltre, se la funzionalità di Turbo Core venisse mal impostata potrebbe portare, in alcune situazioni, alcuni core a lavorare ad una frequenza troppo alta e non stabile.

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Viste le due modalità di funzionamento legate all'abilitazione o meno della modalità Turbo, la guida per queste CPU verrà suddivisa in 4 rami che descriveranno l'overclock per le 2 modalità sia con CPU Black Edition, che NON.

OVERCLOCK CPU – BLACK EDITION - TURBO ON


La prima cosa da fare per procedere con questa modalità di overclock consiste nell'attivazione della funzionalità Turbo direttamente nel bios (AMD Turbo CORE technology -> Enabled). L'abilitazione dell'opzione, sblocca un'altra voce che consente di modificare (sui processori Black Edition sia verso l'alto, che verso il basso) il moltiplicatore associato alla funzionalità Turbo (Turbo CORE Ratio).
Il particolare funzionamento di questa opzione, ovvero la sua attivazione solo quando il 50% dei core risulta in idle, consente di impostare moltiplicatori per il Turbo anche molto alti, potendo contare sul fatto che nel momento in cui anche un solo altro core switcha sotto carico, il moltiplicatore di TUTTI i core viene impostato al valore del "CPU Clock Ratio" (ovvero il moltiplicatore "classico"). Occorre però tenere in considerazione che l'abilitazione della funzionalità porta ad un incremento della tensione su TUTTI i core pari a +125mV (non modificabile da BIOS) rispetto alla tensione impostata sulla cpu (CPU Voltage Control).
Appare evidente che a questo punto si aprono 2 strade di overclock, ovvero:

  1. Overclock CPU + Turbo: si procede overcloccando la cpu con il moltiplicatore "CPU Clock Ratio" e anche attraverso l'incremento del moltiplicatore associato al Turbo;
  2. Overclock Turbo: si procede mantendo la cpu a frequenza standard (ovvero lasciando a default il valore del "CPU Clock Ratio") e modificando solo il moltiplicatore associato al Turbo.

Questa considerazione ci porta alle seguenti conclusioni:

  • l'overclock descritto al punto 1) non è altro che la "fusione" tra la modalità di overclock utilizzata solitamente e descritta nella sezione successiva "Overclock CPU - Black Edition - Turbo OFF" e dell'overclock del singolo moltiplicatore del Turbo. Per questo, per chi voglia sperimentare la via del punto 1), consiglio di procedere prima seguendo la guida appena nominata (e quindi con Turbo OFF) e successivamente, abilitando il Turbo, a seguire la procedura descritta dopo questo elenco puntato;
  • l'overclock descritto al punto 2) non porta a nessun overclock globale tra i core, ma ad un incremento della frequenza solo nelle situazioni di abilitazione del Turbo precedentemente descritte. Per questo motivo, per chi voglia seguire questa strada, consiglio semplicemente di proseguire nella lettura.

Entriamo quindi nel BIOS, accertiamoci che la funzionalità Turbo sia attivata e fissiamo tutte le voci non riguardanti il “Turbo CORE Ratio” su “Auto” ed iniziamo aumentando tale voce di 0.5 rispetto al valore standard; salviamo, usciamo dal BIOS e carichiamo il sistema operativo. 

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Esempio: 
Se la nostra cpu ha una frequenza finale con Turbo attivo di di 3.3GHz -> "Turbo CORE Ratio" a default sarà uguale a 16.5.
Quindi, dopo l'overclock: Frequenza finale TURBO = 200MHz (CPU Host Clock Control) x 17 (nuovo Turbo CORE Ratio) = 3400 MHz
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Un modo abbastanza rapido per testare la stabilità del sistema con la nuova frequenza può essere l’esecuzione di un test con Wprime 32M, impostando l'affinità su 3 core (per essere sicuri della corretta attivazione del Turbo, consiglio in fase di test di monitorare la frequenza dei 3 core con AMD Overdrive).

Nel caso in cui durante l’esecuzione del test non si blocchi il sistema ed il programma concluda normalmente l’esecuzione possiamo riavviare il sistema, entrare nuovamente nel BIOS ed aumentare di un altro 0.5 il valore del “Turbo CORE Ratio”. Salviamo, usciamo dal BIOS, ricarichiamo l’OS e rieseguiamo il test.

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Esempio: 
Proseguendo dallo step precedente, ovvero: Frequenza finale CPU = 200MHz (CPU Host Clock Control) x 17 (precedente Turbo CORE Ratio) = 3400 MHz, andremo ad aumentare di un altro 0.5 il valore del Turbo CORE Ratio, ottenendo:
Frequenza finale TURBO = 200MHz (CPU Host Clock Control) x 17.5 (nuovo Turbo CORE Ratio) = 3500 MHz
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Procediamo ancora in questo modo fino a che il sistema non si blocca durante l’esecuzione del test (segnalando un errore e bloccando l'esecuzione) oppure una BSOD (Blue Screen Of the Death) ci riavvia il sistema.

A questo punto avremo trovato il limite della cpu con il livello di tensione a default. Chi non è dotato di un valido dissipatore salti la parte seguente tra gli *.

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Procediamo quindi a rientrare nel BIOS e, mantenendo il valore del moltiplicatore del Turbo che fissava il limite, procediamo ad aumentare la tensione della CPU di 25mV. Salviamo, usciamo dal BIOS e ricarichiamo l’OS. Ricordiamoci a questo punto che la tensione sulla cpu con Turbo ON risulta 125mV maggiore rispetto al valore della tensione della cpu appena modificato, per cui, prima di applicare la modifica, assicuriamoci che la tensione che applichiamo non porti a una tensione con Turbo attivo maggiore di 1,525-1,55V (particolare attenzione deve portare chi ha optato per l'Overclock CPU + Turbo, in quanto il precedente oveclock "standard", se associato a un consistente overvolt può portare a tensioni molto alte e dannose alla cpu).
Al riavvio del sistema rieseguiamo il test ed in caso di esito positivo procediamo con l’aumentare l'“Turbo CORE Ratio” di altri 0.5. 
Procediamo ripetendo questa procedura fino a che non avremo raggiunto una frequenza che ci soddisfa, fino a che il sistema esegue correttamente i test o fino al raggiungimento di una tensione con Turbo ON pari, come già detto in precedenza, a 1.525-1.55V.

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Raggiunto il limite sarà necessario verificare l’effettiva stabilità del sistema. 

Per la modalità di test con TURBO ON rimando a fine post.

Aggiungo infine, che per chi accompagnasse l'overclock di tutti i core, al Turbo attivo, di procedere al test per il rock solid anche con la procedura descritta per le CPU che non dispongono di Turbo, per verificare la stabilità del sistema anche quando la CPU è sotto carico su tutti i core quindi con Turbo disattivato.


NB1: questa procedura di overclock può essere accompagnata anche da un overclock del CPU Host Clock Control, procedura che si utilizza nel caso di CPU non Black Edition. In tal caso bisognerà accertarsi che vengano rispettate anche le condizioni necessarie per tale procedura.

NB2: ricordo di prestare particolare attenzione alla tensione finale quando il Turbo è attivo per chi abbia optato l'overclock CPU + Turbo.

NB3: Per chi riscontrasse problemi di overclock con Turbo ON, oppure osservi un funzionamento non coerente rispetto a quanto previsto, consiglio di utilizzare il software K10stat, il quale implementa una funzionalità simile alla funzionalità Turbo di AMD. 
Inoltre l'ultima versione del software consente di modificare la funzionalità Turbo così da farla lavorare in modo diverso rispetto a quando previsto da AMD (variazione n° core con Turbo, variazione moltiplicare Turbo per singolo core, ecc..). 



OVERCLOCK CPU – BLACK EDITION - TURBO OFF


Se si segue questa modalità di overclock, la prima cosa da fare è disabilitare il Turbo nell'apposita voce nel BIOS (AMD Turbo Core Technology). Questa operazione fa si che l'overclock della CPU avvenga in modo simile - se non uguale - a quanto avveniva nelle serie precedenti di Phenom II.
Procediamo quindi con la descrizione delle operazioni necessarie all'overclock dei processori in questione.

Entriamo nel BIOS, fissiamo tutte le voci non riguardanti il “CPU clock Ratio” su “Auto” ed iniziamo aumentando tale voce di 0.5 rispetto al valore standard; salviamo, usciamo dal BIOS e carichiamo il sistema operativo. 

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Esempio: 
Se la nostra cpu ha una frequenza finale a pieno carico di 2.8GHz -> "CPU clock Ratio" a default uguale a 14.
Quindi, dopo l'overclock: Frequenza finale CPU = 200MHz (CPU Host Clock Control) x 14.5 (nuovo CPU clock Ratio) = 2900 MHz
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Un modo abbastanza rapido per testare la stabilità del sistema con la nuova frequenza può essere l’esecuzione di un test con Wprime ed uno con Cinebench10 (su Windows).

Nel caso in cui durante l’esecuzione dei test non si blocchi il sistema e i programmi concludano normalmente l’esecuzione possiamo riavviare il sistema, entrare nuovamente nel BIOS ed aumentare di un altro 0.5 il valore del “CPU Clock Ratio”. Salviamo, usciamo dal BIOS, ricarichiamo l’OS e rieseguiamo i due test (Wprime e Cinebench).

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Esempio: 
Proseguendo dallo step precedente, ovvero: Frequenza finale CPU = 200MHz (CPU Host Clock Control) x 14.5 (precedente CPU clock Ratio) = 2900 MHz, andremo ad aumentare di un altro 0.5 il valore del CPU clock Ratio, ottenendo:
Frequenza finale CPU = 200MHz (CPU Host Clock Control) x 15 (nuovo CPU clock Ratio) = 3000 MHz
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Procediamo ancora in questo modo fino a che il sistema non si blocca (all’avvio o durante l’esecuzione dei test), i programmi segnalano un errore e bloccano la loro esecuzione oppure una BSOD (Blue Screen Of the Death) ci riavvia il sistema. A questo punto avremo trovato il limite della cpu con il livello di tensione a default. Chi non è dotato di un valido dissipatore salti la parte seguente tra gli *.

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Procediamo quindi a rientrare nel BIOS e, mantenendo il valore del moltiplicatore che fissava il limite, procediamo ad aumentare la tensione della CPU di 25mV. Salviamo, usciamo dal BIOS e ricarichiamo l’OS. Qualora il sistema non parta proveremo a rientrare nel BIOS e ad aumentare la tensione di altri 25mV. Se invece il sistema parte, rieseguiamo i test ed in caso positivo procediamo con l’aumentare il “CPU Clock Ratio” di altri 0.5. 
Procediamo ripetendo questa procedura fino a che non avremo raggiunto una frequenza che ci soddisfa, fino a che il sistema esegue correttamente i test o fino al raggiungimento di una tensione pari a 1.5V.

A tal proposito ricordo che maggiore è la tensione, maggiori sono i consumi e le temperature, quindi personalmente consiglio a chi è alle prime armi di non superare 1.45V.

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Raggiunto il limite sarà necessario verificare l’effettiva stabilità del sistema. Un test più che valido consiste, ad esempio, in 3 ore di linx. Qualora il programma funzioni correttamente per tale periodo di tempo potremmo definirci stabili, ovvero Rock Solid. Nel caso in cui invece il programma segnali un errore potremo agire in due modi:

  • Aumentando leggermente la tensione della CPU e facendo attenzione che la temperatura non superi 60°C;
  • Diminuendo di 0.5 il moltiplicatore della CPU e quindi diminuendo la frequenza finale.

Realizzate una, o entrambe le modifiche, rieseguiremo il test fino ad ottenere un sistema che completi senza errori lo stress test.

NB: questa procedura di overclock può essere accompagnata anche da un overclock del CPU Host Clock Control, procedura che si utilizza nel caso di CPU non Black Edition. In tal caso bisognerà accertarsi che vengano rispettate anche le condizioni necessarie per tale procedura.


OVERCLOCK CPU – NON BLACK EDITION - TURBO ON


Si procederà con questa modalità di overclock qualora si disponga di una CPU che non consente l'aumento nè del moltiplicatore della CPU, nè del TURBO. 
La prima cosa da verificare è che la funzionalità Turbo sia attiva nel BIOS, e qualora non lo fosse si procederà ad attivarla (AMD Turbo CORE technology -> Enabled). L'abilitazione dell'opzione, sblocca un'altra voce che consente di modificare il moltiplicatore associato alla funzionalità Turbo (Turbo CORE Ratio), il quale però, a differenza delle CPU Black Edition, è modificabile SOLO verso il basso, e non verso l'alto. Questo rende l'overclock della CPU con Turbo ON piuttosto limitato e complesso. Andremo comunque ad analizzare e a consigliare come procedere così da ottenere il massimo anche in una condizione così limitante.

Prima di procedere, è necessario evidenziare che l'abilitazione della funzionalità TURBO porta ad un incremento della tensione su TUTTI i core pari a +125mV (non modificabile da BIOS) rispetto alla tensione impostata sulla cpu (CPU Voltage Control) e per questo risulta evidente fin da subito che non bisognerà esagerare con la tensione "standrd" della CPU.

Appare evidente che a questo punto si aprono 2 strade di overclock, ma vedremo subito che solo una delle due risulterà sensata e percorribile:

  1. Overclock CPU + Turbo: si procede overcloccando la cpu aumentando il CPU Clock Host Control, aumentando quindi sia la frequenza di tutti i core, che quella finale del TURBO quando è attivo (la frequnza finale del TURBO si calcola infatti con la formula "Frequenza finale Turbo ON" = "CPU Clock Host Control" x "Turbo CORE Ratio", laddove però ricordo che quest'ultima voce su qeste CPU è modificabile SOLO verso il basso rispetto a valore impostato di fabbrica);
  2. Overclock Turbo: si procede overcloccando la cpu aumentando il CPU Clock Host Control e al tempo stesso riducendo il CPU Clock Ration per mantenere la frequenza finale di tutti i core minore o uguale alla frequenza di default; avendo il moltiplicatore del TURBO fisso a un valore massimo, il risultato sarà comunque un aumento della frequenza finale quando il Turbo è attivo, secondo la regola "Frequenza finale Turbo ON" = "CPU Clock Host Control" x "Turbo CORE Ratio".

Analizzando più approfonditamente le due modalità di overclock descritte possiamo dedurre che:

  • l'overclock descritto al punto 1) non è altro che la "fusione" tra la modalità di overclock utilizzata solitamente e descritta nella sezione successiva "Overclock CPU - NON Black Edition - Turbo OFF" accompagnato dall'overclock del Turbo;
  • l'overclock descritto al punto 2) non porta a nessun overclock globale tra i core, anzi porta quasi sempre a una riduzione delle performance della CPU quando questa è a pieno carico su tutti i core (in quanto la frequenza finale su tutti i core con questa modalità di overclock risulta sempre minore o uguale alla frequenza di default); l'incremento di prestazioni legato alla frequenza si verificherà solo nelle situazioni di abilitazione del Turbo precedentemente descritte.

La conclusione di questa introduzione è che risulta evidente, o quantomeno sensato, procedere alla modalità descritta al punto 1), così da non penalizzare le prestazioni nel momento in cui il Turbo non entra in funzione. Per volesse cimentarsi nell'overclock descritto al punto 2) sarà sufficiente seguire i consigli che andrò a proporre di seguito, riducendo però a passi di 0.5x il CPU Clock Ratio e verificando che la frequenza finale su tutti i core non superi quella a default della CPU.


Entriamo quindi nel BIOS, accertiamoci che la funzionalità Turbo sia attivata e fissiamo tutte le voci non riguardanti il “CPU Clock Host Control” su “Auto” ed iniziamo aumentando tale voce di 5 MHz rispetto al valore standard; partendo quindi da 200MHz otterremo un CPU Clock Host Control pari a 205 MHz.
Quindi salviamo, usciamo dal BIOS e carichiamo il sistema operativo. 

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Esempio: 
Se la nostra cpu ha una frequenza finale a pieno carico di 2.8GHz -> "CPU clock Ratio" a default uguale a 14.
Quindi, dopo l'overclock:

  • Frequenza finale CPU = 205MHz (nuovo CPU Host Clock Control) x 14 (CPU clock Ratio) = 2870 MHz
  • Frequenza finale Turbo = 205MHz (nuovo CPU Host Clock Control) x 16.5 (Turbo CORE Ratio) = 3382 MHz
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Procediamo quindi nella fase di test rapida eseguendo un paio di run con Wprime (associandolo sia su 3 core, che su 6 - Per le CPU Zosma, su 2 e 4 core) e Cinebench10. In caso di corretta esecuzione dei due programmi, riavvieremo il sistema ed aumenteremo ancora di 5MHz la frequenza di riferimento procedendo ancora con i test.


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Esempio: 
Proseguendo dallo step precedente, ovvero: Frequenza finale CPU = 205MHz (precedente CPU Host Clock Control) x 14 (CPU clock Ratio) = 2870 MHz, andremo ad aumentare di altri 5 MHz il valore del CPU Host Clock Control, ottenendo:

  • Frequenza finale CPU = 210MHz (nuovo CPU Host Clock Control) x 14 (CPU clock Ratio) = 2940 MHz
  • Frequenza finale Turbo = 210MHz (nuovo CPU Host Clock Control) x 16.5 (Turbo CORE Ratio) = 3465 MHz
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Procediamo ancora in questo modo fino a che il sistema non si blocca (all’avvio o durante l’esecuzione dei test), i programmi segnalano un errore e bloccano la loro esecuzione oppure una BSOD (Blue Screen Of the Death) ci riavvia il sistema. A questo punto avremo trovato il limite della cpu con il livello di tensione a default. Chi non è dotato di un valido dissipatore salti la parte seguente tra gli *.

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Procediamo quindi a rientrare nel BIOS e procediamo ad aumentare la tensione della CPU di 25mV. Salviamo, usciamo dal BIOS e ricarichiamo l’OS. Ricordiamoci a questo punto che la tensione sulla cpu con Turbo ON risulta 125mV maggiore rispetto al valore della tensione della cpu appena modificato, per cui, prima di applicare la modifica, assicuriamoci che la tensione che applichiamo non porti a una tensione con Turbo attivo maggiore di 1,5-1,525V.
Al riavvio del sistema rieseguiamo il test ed in caso di esito positivo procediamo con l’aumentare il “CPU Clock Host Control” di altri 5 MHz. 
Procediamo ripetendo questa procedura fino a che non avremo raggiunto una frequenza che ci soddisfa, fino a che il sistema esegue correttamente i test o fino al raggiungimento di una tensione con Turbo ON pari, come già detto in precedenza, a 1.525-1.55V.

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Raggiunto il limite sarà necessario verificare l’effettiva stabilità del sistema. 

Per la modalità di test con TURBO ON rimando a fine post.

Aggiungo infine, che per chi accompagnasse l'overclock di tutti i core, al Turbo attivo, di procedere al test per il rock solid anche con la procedura descritta per le CPU che non dispongono di Turbo, per verificare la stabilità del sistema anche quando la CPU è sotto carico su tutti i core quindi con Turbo disattivato.


NB1: ricordo di prestare particolare attenzione alla tensione finale quando il Turbo è attivo per chi abbia optato l'overclock CPU + Turbo.

NB2: Per chi riscontrasse problemi di overclock con Turbo ON, oppure osservi un funzionamento non coerente rispetto a quanto previsto, consiglio di utilizzare il software K10stat, il quale implementa una funzionalità simile alla funzionalità Turbo di AMD. 
Inoltre l'ultima versione del software consente di modificare la funzionalità Turbo così da farla lavorare in modo diverso rispetto a quando previsto da AMD (variazione n° core con Turbo, variazione moltiplicare Turbo per singolo core, ecc..). 



OVERCLOCK CPU – NON BLACK EDITION - TURBO OFF


Se si segue questa modalità di overclock, la prima cosa da fare è disabilitare il Turbo nell'apposita voce nel BIOS (AMD Turbo Core Technology). Questa operazione fa si che l'overclock della CPU avvenga in modo simile - se non uguale - a quanto avveniva nelle serie precedenti di Phenom II.
Procediamo quindi con la descrizione delle operazioni necessarie all'overclock dei processori in questione.

Questa categoria di CPU non consente di aumentare il moltiplicatore di frequenza. Dovremo quindi agire aumentando il “CPU Host Clock Control” per aumentare la frequenza della cpu. Questo tipo di pratica porta (come già anticipato nell’introduzione) ad un aumento delle frequenze del CPU-NB, del bus Hypertransport e delle ram. Il nostro scopo è l’overclock della cpu, quindi procederemo portando ad un valore inferiore i moltiplicatori del NB della CPU, del bus Hypertransport e delle ram così da eliminare tre parametri tra i possibili che possono portare all’instabilità.

E’ buona norma verificare SEMPRE che la frequenza di questi tre componenti siano inferiori alle specifiche di default in quanto, per elevati valori di frequenza del bus (CPU Host Clock Control) tali componenti potrebbero superare comunque le specifiche standard. In tal caso, procederemo a diminuire di un altro step i moltiplicatori dei componenti.

Definite queste condizioni iniziali, vediamo come overcloccare queste cpu.

Inizialmente possiamo iniziare aumentando a passi di 5MHz il valore del CPU Host Clock Control. Partendo quindi da 200MHz, selezioneremo nel BIOS 205MHz, salviamo, usciamo ed avviamo l’OS. 

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Esempio: 
Se la nostra cpu ha una frequenza finale a pieno carico di 2.8GHz -> "CPU clock Ratio" a default uguale a 14.
Quindi, dopo l'overclock: Frequenza finale CPU = 205MHz (nuovo CPU Host Clock Control) x 14 (CPU clock Ratio) = 2870 MHz
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Procediamo quindi nella fase di test, così come è stato fatto per le cpu Black Edition, ovvero eseguendo un paio di test con Wprime e Cinebench10. In caso di corretta esecuzione dei due programmi, riavvieremo il sistema ed aumenteremo ancora di 5MHz la frequenza di riferimento procedendo ancora con i test.

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Esempio: 
Proseguendo dallo step precedente, ovvero: Frequenza finale CPU = 205MHz (precedente CPU Host Clock Control) x 14 (CPU clock Ratio) = 2870 MHz, andremo ad aumentare di altri 5 MHz il valore del CPU Host Clock Control, ottenendo:
Frequenza finale CPU = 210MHz (nuovo CPU Host Clock Control) x 14 (CPU clock Ratio) = 2940 MHz
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Procediamo ancora in questo modo fino a che il sistema non si blocca (all’avvio o durante l’esecuzione dei test), i programmi segnalano un errore e bloccano la loro esecuzione oppure una BSOD (Blue Screen Of the Death) ci riavvia il sistema. A questo punto avremo trovato il limite della cpu con il livello di tensione a default. Chi non è dotato di un valido dissipatore salti la parte seguente tra gli *.
***************************************************************************************
Procediamo quindi a rientrare nel BIOS e, mantenendo il valore del clock di riferimento che fissava il limite, procediamo ad aumentare la tensione della CPU di 25mV. Salviamo, usciamo dal BIOS e ricarichiamo l’OS. Qualora il sistema non parta proveremo a rientrare nel BIOS e ad aumentare la tensione di altri 25mV. Se invece il sistema parte, rieseguiamo i test ed in caso positivo procediamo con l’aumentare il “CPU Host Clock Control” di altri 5 MHz. Procediamo ripetendo questa procedura fino a che non avremo raggiunto una frequenza che ci soddisfa, fino a che il sistema esegue correttamente i test o fino al raggiungimento di una tensione pari a 1.5V.

A tal proposito ricordo che maggiore è la tensione, maggiori sono i consumi e le temperature, quindi personalmente consiglio, a chi è alle prime armi, di non superare 1.45V.
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Raggiunto il limite sarà necessario verificare l’effettiva stabilità del sistema. Un test più che valido consiste, ad esempio, in 3 ore di linx. Qualora il programma funzioni correttamente per tale periodo di tempo potremmo definirci stabili, ovvero Rock Solid. A questo punto, se vogliamo raschiare il fondo del barile, possiamo procedere ad aumentare la frequenza del “CPU Host Clock Control” di 1 o 2 MHz alla volta e testare il sistema fino a determinare la massima frequenza con cui il sistema rimane stabile.

Nel caso in cui invece il programma segnali un errore potremo agire in due modi:

  • Aumentando leggermente la tensione della CPU e facendo attenzione che la temperatura non superi 60°C;
  • Diminuendo a passi di 1-2 MHz la frequenza di riferimento CPU (CPU Host Clock Control) e quindi diminuendo la frequenza finale.

Realizzate una, o entrambe le modifiche, rieseguiremo il test fino ad ottenere un sistema che completi senza errori lo stress test.

NB: Questo tipo di procedura risente maggiormente della qualità della motherboard rispetto a quella di overclock con cpu black edition, in quanto la frequenza di riferimento (CPU Host Clock Control) viene fornita dalla motherboard.



Modalità di test del TURBO

Un modo per testare l'overclock con Turbo ON consiste nella seguente procedura:
Lanciamo LinX, entriamo in "Settings", impostiamo il numero di threads a "3" e diamo "OK".


A questo punto apriamo il task manager (CTRL + ALT + CANC), ci posizioniamo col cursore sul processo associato a LinX (se avete problemi a trovarlo, dal tab "Applicazioni", tasto destro su "LinX 0...." e click su "Vai al processo"), tasto destro del mouse e clicchiamo su "Imposta affinità...". Nella finestra che ci apparirà andremo a selezionare i 3 core presenti che sono gestiti dal Turbo sulla nostra cpu (l'immagine seguente è puramente indicativa e serve per mostrare la procedura da seguire; per abilitare il Turbo serve il 50% dei core in idle, quindi se in possesso di Zosma si dovranno selezionare 2 thread su LinX e 2 core di affinità, se in possesso di Thuban, 3 thread su LinX e 3 core di affinità nel task manager). 


A questo punto diamo l'OK e chiudiamo il task manager. 
Torniamo quindi a LinX e nella schermata iniziale clicchiamo su "All" alla voce "Memory".
Per assicurarci la stabilità del sistema è consigliato l'utilizzo di LinX per almeno 3 ore (alla voce "Run", scriviamo 180 e impostiamo "Minutes"). 
A questo punto, cliccando su "Start" il programma partirà ed inizierà la fase di test (consiglio anche in questo caso di monitorare con AMD Overdrive il corretto carico sui 3 core e la relativa frequenza derivante dal moltiplicatore associato al Turbo).


Qualora il programma funzioni correttamente per il periodo di test consigliato (180 minuti) potremmo definirci stabili, ovvero Rock Solid. Nel caso in cui invece il programma segnali un errore potremo agire in due modi:

  • Aumentando leggermente la tensione della CPU e facendo attenzione che la temperatura non superi 60°C;
  • Diminuendo di 0.5 il moltiplicatore associato al Turbo e quindi diminuendo la frequenza finale.

Realizzate una, o entrambe le modifiche, rieseguiremo il test fino ad ottenere un sistema che completi senza errori lo stress test.

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