Gene Munster è un personaggio raro. In un panorama dove gli analisti spuntano come funghi, lui si defila dalla torma con l’agilità di un cerbiatto, snocciolando previsioni che spesso risultano azzeccate. Qualcuno sostiene abbia accesso a un'avveniristica sfera di cristallo. Comunque sia, le sue previsioni finiscono per influire parecchio sul panorama hi-tech.
Parafrasando la famosa locuzione , si potrebbe dire che ogni volta Gene Munster pubblica un report a Minneapolis e a Cupertino cominciano ad aprire gli ombrelli. O forse, più probabilmente, Gene Munster conosce così bene Apple da avere imparato come unire i puntini, anche quelli meno visibili.
Questo autunno, le previsioni di Munster orbitano intorno a una questione tanto semplice quanto spinosa: negli ultimi due trimestri la vendita di iPhone ha registrato una crescita del 23%, un margine piuttosto basso considerando che il resto del mercato nel frattempo è cresciuto del 47%. Il motivo di questo rallentamento è sempre lo stesso: gli iPhone costano troppo per poter fare breccia nei mercati emergenti. Nel frattempo, nonostante l'entusiasmo riservato ai nuovi modelli di iPad, la performance delle tavolette Apple sul mercato è sempre meno smagliante.
Insomma, Apple ha bisogno di margini di guadagno più incisivi, e per ottenerli, nel 2014, potrebbe seguire cinque diverse direttive.
1. Un iPhone da 5 pollici
L’iPhone continua a dominare la scena, i teenager ne vanno letteralmente pazzi (il 65% dichiara di volerne uno), l’iPhone 5S è riuscito a catalizzare un successo addirittura maggiore dell’iPhone 5. Per mantenere alto questo livello di attenzione, secondo Munster Apple lancerà in estate un nuovo iPhone (il 6?) con un display da 5 pollici e un display ultraresistente in zaffiro. E per i mercati emergenti? Apple potrebbe decidere di offrire i vecchi modelli a un prezzo scontato e insolitamente competitivo.
L’iPhone continua a dominare la scena, i teenager ne vanno letteralmente pazzi (il 65% dichiara di volerne uno), l’iPhone 5S è riuscito a catalizzare un successo addirittura maggiore dell’iPhone 5. Per mantenere alto questo livello di attenzione, secondo Munster Apple lancerà in estate un nuovo iPhone (il 6?) con un display da 5 pollici e un display ultraresistente in zaffiro. E per i mercati emergenti? Apple potrebbe decidere di offrire i vecchi modelli a un prezzo scontato e insolitamente competitivo.
2. Un iPad ancora più grande
Se l’iPhone si mantiene saldo sulla cresta dell’onda, la fetta di mercato dell’iPad è in calo. Secondo Munster questo è dovuto alle difficoltà che Apple riscontra nell’innovare il proprio tablet, ma soprattutto alla scarsa differenziazione dell’offerta. In poche parole: Apple ha bisogno di un iPad con uno schermo più grande, da aggiungere alle due dimensioni già esistenti. È inoltre possibile che a Cupertino, come suggerisce la mossa iPad Air, abbiano intenzione di proiettare sull’iPad la nomenclatura finora destinata ai personal computer Apple. Il prossimo, insomma, potrebbe essere un iPad Pro.
Se l’iPhone si mantiene saldo sulla cresta dell’onda, la fetta di mercato dell’iPad è in calo. Secondo Munster questo è dovuto alle difficoltà che Apple riscontra nell’innovare il proprio tablet, ma soprattutto alla scarsa differenziazione dell’offerta. In poche parole: Apple ha bisogno di un iPad con uno schermo più grande, da aggiungere alle due dimensioni già esistenti. È inoltre possibile che a Cupertino, come suggerisce la mossa iPad Air, abbiano intenzione di proiettare sull’iPad la nomenclatura finora destinata ai personal computer Apple. Il prossimo, insomma, potrebbe essere un iPad Pro.
3. La ritardataria Apple TV
Su questo particolare argomento la sfera di Munster si è sempre rivelata appannata. È dal 2009 che l’analista assicura che una televisione Apple sia in arrivo, ma agli sgoccioli del 2013 ancora non se ne vede l’ombra. Secondo alcune ricerche, il 50% dei consumatori americani si dichiara interessato ad acquistare una TV Apple. Ma quando a quel 50% è stato proposto un prezzo base di 1700 dollari, la percentuale è scesa al 15%. Ipotizzando che una Apple TV guadagni il 15% del mercato, questo porterebbe Apple ad accrescere del 18% le proprie stime di guadagno per il 2014. Questo, secondo Munster, basta a rilanciare l’ipotesi di una Apple TV in arrivo quest’anno.
Su questo particolare argomento la sfera di Munster si è sempre rivelata appannata. È dal 2009 che l’analista assicura che una televisione Apple sia in arrivo, ma agli sgoccioli del 2013 ancora non se ne vede l’ombra. Secondo alcune ricerche, il 50% dei consumatori americani si dichiara interessato ad acquistare una TV Apple. Ma quando a quel 50% è stato proposto un prezzo base di 1700 dollari, la percentuale è scesa al 15%. Ipotizzando che una Apple TV guadagni il 15% del mercato, questo porterebbe Apple ad accrescere del 18% le proprie stime di guadagno per il 2014. Questo, secondo Munster, basta a rilanciare l’ipotesi di una Apple TV in arrivo quest’anno.
4. Il più o meno atteso iWatch
Il mercato dei dispositivi indossabili è considerato in via di crescita, tutti i colossi dell’hi-tech ci stanno puntando, e Apple pare aver schierato una legione di designer e ingegneri per scodellare a breve un prodotto a prova di competitor. Eppure, secondo i sondaggi, solo il 12% dei possessori di iPhone comprerebbe un iWatch da 350 dollari. Per Munster sono abbastanza per credere che Apple lancerà entro il 2014 un orologio dotato di Siri, Facetime, controllo touch, capace di vendere almeno 5 milioni di unità nel primo anno.
Il mercato dei dispositivi indossabili è considerato in via di crescita, tutti i colossi dell’hi-tech ci stanno puntando, e Apple pare aver schierato una legione di designer e ingegneri per scodellare a breve un prodotto a prova di competitor. Eppure, secondo i sondaggi, solo il 12% dei possessori di iPhone comprerebbe un iWatch da 350 dollari. Per Munster sono abbastanza per credere che Apple lancerà entro il 2014 un orologio dotato di Siri, Facetime, controllo touch, capace di vendere almeno 5 milioni di unità nel primo anno.
5. Un sistema di pagamento avanzato
Passbook ormai ha più di un anno, Apple ha bisogno di renderlo il più possibile affidabile ed efficace per contrastare la competizione da parte di Google e PayPal. Secondo Munster la soluzione più probabile consiste in un’integrazie del nuovo sistema TouchID, che permetterà agli utenti di autenticare i pagamenti utilizzando le proprie impronte digitali. Un sistema del genere potrebbe indurre una fetta maggiore di utenza a utilizzare Passbook senza timori.
Passbook ormai ha più di un anno, Apple ha bisogno di renderlo il più possibile affidabile ed efficace per contrastare la competizione da parte di Google e PayPal. Secondo Munster la soluzione più probabile consiste in un’integrazie del nuovo sistema TouchID, che permetterà agli utenti di autenticare i pagamenti utilizzando le proprie impronte digitali. Un sistema del genere potrebbe indurre una fetta maggiore di utenza a utilizzare Passbook senza timori.
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