giovedì 13 giugno 2013

OS X Mavericks, prossimamente sui vostri schermi

OS X 10.9 è il primo della serie che non porta il nome di un "gattone": Mavericks l'hanno chiamato, con un gioco di parole che sfrutta l'utilizzo del termine per gli animali non marchiati (e quindi questo OS non ha un nome di felino) e le onde tipiche della spiaggiadove si tiene una famosa competizione di surf (e non a caso le immagini del nuovo OS comprendono alte onde oceaniche). Da ora in avanti i nomi dovrebbero ricalcare quelli di amene località della California. A voler essere pignoli, il nome Maverick era già stato usato da Ubuntu per la sua release 10.10, ma non è probabilmente utile mettersi a disputare di onomastica in questo caso.


Come di consueto da un paio di aggiornamenti a questa parte, OS X non punta tanto sul fattore estetico quanto sui cambiamenti sotto il cofano, mantenendo compatibilità analoga a quella di Mountain Lion. Miglioramenti tecnologici che permettono di aumentare l'autonomia e l'efficienza del PC, come nel caso di Timer Coalescing che implementa e ottimizza la coda dei processi di sistema per eseguirli al momento adatto a minimizzare l'impatto sulla CPU disponibile all'utente e sul consumo di energia, o App Nap che dovrebbe ridurre il footprint energetico delle applicazioni che non sono utilizzate ma stazionano in background. Ovviamente, comunque, Cupertino non perde occasione per mostrare anche qualche nuova funzionalità o aggiornare qualcosa che fino a oggi risultava incompleto.


Safari è uno dei casi nei quali si migliorano elementi già presenti: come la sidebar, che ora dovrebbe essere più funzionale e intuitiva nell'utilizzo, o in quello della schermata Top Sites che è più personalizzabile. Sotto il cofano migliora il motore javascript Nitro, con un occhio di riguardo anche per quanto attiene i consumi energetici. Lo stesso discorso vale per le notifiche, che diventano interattive (perchè non rispondere a un messaggio direttamente dal popup?), per il Finder che incorpora le tab come un browser, per la gestione dei sistemi multi-display che migliora aumentando le possibilità di controllare minuziosamente cosa viene mostrato dove. Anche l'app Calendario viene ridisegnata, con un approccio simile a quello di iOS ma con strumenti più adeguati a un PC per consentire la visione d'insieme dei propri impegni.

Fanno poi il loro debutto alcune novità. Mappe è la applicazione analoga a quella di iOS che mette a disposizione informazioni geografiche anche ai Mac, e che fornisce anche dati che possono venire sfruttati da altri software; inoltre è interconnessa con iOS, permettendo (come già accade in alcune app della concorrenza) di fissare tappe e destinazioni sul PC e ritrovarle sullo smartphone. iBooks compie il percorso analogo: i libri acquistati su iTunes possono finalmente essere consultati anche sul Mac, con segnalibri e annotazioni sincronizzati; una mossa non da poco anche e soprattutto in chiave istruzione, dove soprattutto oltreoceano Apple vorrebbe e potrebbe giocare un ruolo importante nella fornitura e l'utilizzo di testi scolastici. Infine, i Tag sono le etichette che Apple vorrebbe gli utenti apponessero su tutti i loro file archiviati in locale e nella nuvola, così da consentire maggiore facilità di organizzazione per i contenuti: uno strumento utile per reperire in un clic tutti i documenti relativi a un tema o un progetto, ma che richiede un minimo di impegno in più per essere sfruttato al meglio.

La nuvola
Una delle nuove funzioni di Mavericks riguarda il Portachiavi iCloud: così come fa Chrome, che garantisce allo stesso utente di poter richiamare le proprie password su tutti i device su cui si registra, anche OS X ora permetterà di tenere credenziali di accesso e informazioni personali per completare moduli online sempre a disposizione su tutti i terminali. Le informazioni sono stivate nella nuvola, cifrate si intende visto che possono comprendere anche numeri di carta di credito, e saranno richiamabili tramite l'apposita API.

Più nel complesso, Apple pare finalmente aver dato maggior senso a iCloud: ora la suite iWork potrà essere utilizzata anche via browser, con i documenti creati nella nuvola che saranno ovviamente anche a disposizione attraverso le app tradizionali sul PC, e facendo concorrenza a Google Apps e Office 365. L'idea è interessante, visto che anche chi utilizza Windows potrà ora approfittare degli strumenti Apple.

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