giovedì 13 giugno 2013

Apple, i nuovi computer da record: più durata Air, più potenza Mac Pro

CUPERTINO - Phil Schiller, vicepresidente di Apple, non si è lasciato scappare l'occasione per una battuta.Presentando i nuovi Mac alla WWDC di San Francisco, la conferenza mondiale per gli sviluppatori Apple, ha risposto a chi negli ultimi tempi ha accusato l'azienda di non innovare più come ai tempi di Steve Jobs. "Can't innovate my ass", ha detto Schiller mostrando i nuovi ultraportatili con una batteria in grado di arrivare a 12 ore di attività continuate e la nuova incarnazione "spaziale" del Mac Pro. Un modo informale per dire, "Guardate questi due prodotti prima di parlare di mancanza di innovazione". 

Abbiamo avuto la possibilità di vederli da vicino alla WWDC. Ed è difficile non dare ragione a Schiller sull'innovazione, a guardare i prodotti, che sono pur sempre computer in un momento in cui smartphone e tablet erodono quote di mercato a desktop, laptop e ultrabook. Le effettive prestazioni dei nuovi MacBook Air ad alta efficienza energetica si misureranno sulla distanza, ma anche se dovessero arrivare a tre quarti di quanto dichiarato da Apple, sarebbe un salto in avanti unico nella categoria, con otto-nove ore reali di piena attività con video, wifi e servizi accesi. 

MacBook Air. In questa categoria sicuramente c'è il salto progettuale più importante, molto più di un eventuale display Retina che su un ultraportatile in questo momento avrebbe rappresentato solo un modo più veloce per consumare batteria. Nei nuovi Air, la chiave per l'efficienza è una riprogettazione interna che parte dal chipset Intel Haswell, l'ultima generazione, calibrato da Apple sull'idea delle loro macchine. Più potenza, consumo minore, stesso listino  e peso dei precedenti modelli. Il resto della macchina non è stato toccato, la performance del 13 pollici è leggermente superiore a quella dell'11 perché lo chassis più grande permette di contenere più batteria. I nuovi Air sono già in vendita.

Mac Pro. Gli utenti "pro" l'hanno atteso a lungo. Era dal 2006 che il Mac Pro, la macchina di fascia alta di Apple, dedicata soprattutto ai professionisti dell'audio-video, non veniva aggiornata, eccettuato qualche ritocco all'hardware nel tempo. Lo scontento tra l'utenza professionale era evidente, ma dal cilindro della WWDC 2013 Apple ha finalmente estratto il nuovo Mac Pro. Anzi, il cilindro è proprio il nuovo Mac Pro, un cilindro spaziale, completamente in alluminio nero, dalle forme sensibilmente meno ingombranti del precedente tower - è alto meno della metà - e impostato su un concetto completamente diverso di workstation. Visto da vicino il Mac Pro è impressionante, più che un cilindro sembra una turbina di un jet. Ma oltre l'estetica c'è l'innovazione reclamata da Schiller. E all'interno il nuovo Pro può contenere cpu Intel Xeon E5 fino a 12 core, il doppio più veloci del modello precedente, ha due schede grafiche che lavorano insieme per un totale di 7 teraflops di potenza di calcolo. La memoria di massa è basata sulla tecnologia PCIe Flash, sensibilmente più veloce dei dischi a stato solido di uso comune, e Il cuore del progetto è un ingegnoso sistema di dissipazione del calore, Unified Thermal Core, che poi è il motivo della forma cilindrica. In questo caso la forma definisce la sostanza: minori distanze all'interno della macchina permettono migliori prestazioni, e il sistema di raffreddamento progettato per la struttura cilindrica permette di dissipare il calore, alto, prodotto da una macchina di questa potenza in un modo più efficiente, incidendo in positivo sulle prestazioni. Probabilmente il Mac Pro è il prodotto più innovativo mostrato da Apple negli ultimi anni, con l'obbiettivo di diventare il riferimento per chi produce video in ultra HD: il nuovo Pro può pilotare fino a tre display 4K simultaneamente. L'espandibilità del sistema, aspetto di base delle workstation, non è più interna. Niente più schede Pci Express, piuttosto sei porte Thunderbolt 2 a cui delegare ogni eventuale necessità, tra schede di espansione e hardware dedicato. Una scelta che indubbiamente traccia una linea tra il passato delle workstation e il presente, senza scomodare il futuro. E senza contare che uno dei supercomputer più famosi del mondo, il Cray-1, era appunto un cilindro. Il prezzo di questo nuovo Pro è ancora un 'incognita, sarà in vendita probabilmente nell'ultimo quarto dell'anno.

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